Una Patente per votare?
Affiderei ad un costruttore
principiante la realizzazione della mia casa, o mi preoccuperei di
affidarla ad un costruttore che abbia una buona esperienza?
Se fossi ricoverato in un ospedale per
una grave malattia e dovessero operarmi, vorrei che a fare
l'intervento fosse un medico appena laureato che sta facendo
tirocinio, o vorrei che lo facesse un chirurgo esperto, possibilmente
con una lunga carriera ?
Le risposte sono talmente ovvie che mi
sembra inutile dilungarmi.
Invece faccio una domanda a tutti
coloro che, in questo momento storico della politica nel nostro
Paese, vorrebbero risolvere i problemi mandando a riposo tutti i
costruttori esperti e tutti i chirurghi con lunga carriera;
indifferentemente che siano bravi o incapaci, onesti o corrotti, per
affidare il futuro, già incerto, a dei principianti che dovrebbero
essere più capaci.
La domanda:
se la Democrazia, malata, potesse
scegliere da chi farsi curare, pensate che sceglierebbe dei
principianti chirurghi per farsi operare su un organo del proprio
corpo e poi degli apprendisti costruttori per riedificarsi?
Dalle risposte che mi sono dato, è
nata una riflessione sull'origine della “malattia” della nostra
democrazia.
La sorte del nostro futuro politico è
affidata ai cittadini votanti. Sono loro che decidono chi deve curare
il malato: lo dice la Costituzione.
Una parte di questi cittadini, quelli
che non hanno un'idea precisa per il futuro del paese, scelgono volta
per volta chirurgo e costruttore, spesso per un immediato tornaconto
personale.
Secondo me, il problema nasce perché
troppi cittadini non hanno una chiara cognizione di cosa è un
Parlamento, di come si emana una legge o un decreto legge; non hanno
conoscenza sulle funzioni dei vari organi che il costituente ha messo
a salvaguardia della Democrazia.
Chi affida la costruzione della propria
casa o un'operazione sul proprio corpo a dei principianti, senza la
guida di un maestro, che futuro sceglie?
Ma allora, potrebbe chiedermi qualcuno,
dove sta la soluzione?
Per costruire e mantenere sana una
Democrazia, ci vogliono dei maestri che ne conoscono l'arte e degli
allievi in grado di rubargliela, con l'ambizione e l'obiettivo di
sostituirli in futuro.
La cosa più grave, a mio giudizio, è
che la maggior parte dei cittadini non conosce la Costituzione: non
l'ha mai letta almeno una volta e non ne conosce il fine, se non di qualche articolo, magari per sentito dire.
Tra questi ci sono anche persone con un
alto grado di scolarizzazione: ottimi professionisti oltre che brave
persone, ma pessimi cittadini.
Mi impensieriscono molto coloro che,
pur conoscendo la Costituzione, remano contro; ma quelli che più mi
preoccupano, per la sorte del nostro futuro, sono coloro che cercano
il Pifferaio magico che risolva i problemi complessi di una società
complicata come la nostra, ancora lontana dall'aspirare a diventare
Civiltà.
Sarebbe, forse, necessaria una PATENTE
per votare?
Francesco Corradino
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